Un litro di vino costa 130 lire, nei vigneti si adoperano i cavalli. L’enologia si affida alla saggezza dei vecchi. Si utilizzano sistemi poco efficienti, ancor meno gestibili, basati sul pregiudizio nei confronti della tecnologia.
Mauro Bosio, nato a Lequio Berria nel 1943 da una famiglia di commercianti di bestiame, mette a frutto il suo ingegno. L’amicizia con i viticoltori delle Langhe e i loro problemi in cantina suggeriscono un nuovo campo di applicazione per la sua passione meccanica. Lascia la riparazione dei camion e fonda Enomeccanica Bosio, ad Alba. Il suo primo progetto è uno sgrondatore manuale discontinuo.
Lo scandalo del metanolo trasforma il lavoro della cantina. La parola d’ordine diventa qualità e l’enologia abbandona l’idea di sofisticazione. Utilizzare le giuste tecnologie diventa una necessità imprescindibile per chi vuole garantire vini sicuri, di alto profilo organolettico. In quegli anni Enomeccanica Bosio progetta e costruisce le prime dosatrici di anidride solforosa per la sanificazione delle bottiglie e la sicurezza del vino.
Il mondo del Barolo è attraversato da una rivoluzione. È quella dei Barolo Boys: basta anticaglie e superstizioni, anche il Re dei vini merita vinificazioni tecnologiche, con macerazioni brevi e passaggi in barrique. Enomeccanica Bosio costruisce il primo rotomaceratore per vini di alto profilo: efficiente ma delicatissimo nelle estrazioni.
Viene brevettato l’irroratore IR300. Una tecnologia tanto semplice quanto efficace, ancora oggi inimitabile, che rivoluziona i sistemi di vinificazione e rimontaggio. Nei primi 10 anni dal brevetto, ne vengono venduti oltre 2.300 pezzi.
Enomeccanica Bosio brevetta un sistema di pinze per la presa universale su bottiglia. La sua sciacquatrice diviene l’unica in grado di svolgere con un solo passaggio sciacquatura, insufflazione di azoto, avvinatura e dosatura. Vengono commercializzati i primi macchinari per la microossigenazione del vino, i cui risultati vengono studiati e comprovati scientificamente.
L’alternativa all’utilizzo di tecniche di arricchimento per addizione. Enomeccanica Bosio offre una soluzione adattata dal settore della desalinizzazione dell’acqua marina: nascono i primi sistemi di osmosi su mosto, ancora oggi fiore all’occhiello dell’azienda.
Dopo quattro anni di sviluppo, Enomeccanica Bosio immette sul mercato i primi filtri tangenziali in ceramica per il settore vinicolo. È una conquista: la loro durata è di quattro volte superiore alle tradizionali membrane in fibra organica, con una qualità decisamente superiore.
Mauro Bosio lascia la guida dell’azienda, che oggi viene amministrata dai suoi collaboratori più stretti: Enrico Barioglio, Caterina Panero, Marco Scaglia, Gianni Siderot e Donato Vigliero.
Un passaggio di consegne nel segno della “tradizione innovatrice” che ha da sempre contraddistinto l’azienda di Monticello d’Alba. Ma anche un nuovo inizio, con obiettivi ambiziosi: mettere le proprie tecnologie al servizio del mondo Beverage, affiancare la costruzione enomeccanica alla vendita di prodotti enologici e potenziare il noleggio di attrezzature e macchinari per la vinificazione e la lavorazione del vino.